Isolamento acustico Roma


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Attaccare alla parete esistente il materiale fonoassorbente e fonoisolante non serve a nulla se la parete non viene svincolata dalla struttura esistente  Isolamento Acustico crea una nuova contro parete che ha una struttura di metallo che la sostiene e procede ad isolare acusticamente tutti i punti di contatto di questa nuova contro parete con la parete esistente, con le pareti laterali, con il soffitto e con il pavimento.
Solo così si può star certi di schermare le onde sonore che non si vogliono più sentire.
Lasciare una camera d’aria tra la parete divisoria esistente ed il nuovo isolamento acustico delle pareti interne  Riempire la nuova contro parete di membrane e pannelli fonoassorbenti, fonoisolanti e antivibranti a seconda del rumore da schermare è il passo successivo. Ma per un risultato di isolamento acustico davvero efficace non basta. Bisogna lasciare una camera d’aria: uno spazio vuoto tra la parete esistente e la nuova contro parete  perchè l’aria aiuta a disperdere, dissipare ed indebolire le onde sonore prima che impattino contro i materiali aggiunti. Cose da NON fare mai: Insonorizzare una parete con del materiale appiccicato  Ora vediamo perché non conviene (quasi) mai insonorizzare una parete (o il soffitto) applicando direttamente un materiale fonoisolante; in questo caso insonorizzare è governato dalla più importante legge fisica per l’acustica, che si chiama “legge della massa”.

Più la parete divisoria è spessa più l’insonorizzazione è migliore  Isolamento acustico Roma

In maniera molto semplificata questa legge ci dice che ogni volta che il peso della nostra parete divisoria raddoppia, si ottiene un’insonorizzazione migliore di circa 6 dB; a questo punto risulta ovvio che per raddoppiare il peso di una parete o di un soffitto non servirà a nulla incollare direttamente lastre di qualsiasi materiale (anche il piombo con i suoi 12 Kg al millimetro può poco su strutture murarie che pesano sempre almeno 100/200 Kg ). Chi paga l’isolamento acustico della parete confinante? Ce lo chiedono in molti: davvero è chi disturba che deve pagare l’insonorizzazione? No, a dire il vero non esiste nessuna prescrizione normativa in proposito Il buon senso dice che se qualcuno ha abitudini particolari, fa sempre molto tardi la sera, canta o suona uno strumento per esercitarsi o per lavoro, farebbe bene a muoversi per primo per insonorizzare la propria casa ed alleggerire i vicini. Ma non è un obbligo normativo. Il più delle volte, infatti, a meno che il rumore non sia insopportabile e non sia sanzionabile o condannabile, è chi viene disturbato che prende la decisione di insonorizzare le proprie pareti.  E così facendo sceglie per il meglio perché fa un passo importante verso il benessere acustico suo e della sua famiglia, senza dimenticare che un intervento edile, come insonorizzare le pareti di casa, accresce di molto il valore economico della casa e dell’appartamento che, al contrario, si abbassa in modo rilevante quando ci sono problemi di rumorosità eccessiva. 

Misurazione acustica tra pareti  confinanti Isolamento acustico Roma

Isolamento acustico con parete confinante tra appartamenti L’esperienza quotidiana di chi vive in appartamenti o case a schiera aventi pareti divisorie in comune con altre unità dimostra come uno dei problemi più lamentati sia il disagio provocato dai rumori attraverso le partizioni verticali. Il DPCM 5.12.97 prescrive che tutte le partizioni verticali tra ambienti abitabili di distinte unità immobiliari debbano essere dimensionate per raggiungere (in opera) un potere fonoisolante apparente di almeno 50 dB. Fanno eccezione solo le partizioni di edifici adibiti a ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili, per i quali vige il limite di 55 dB. È ormai comunemente condiviso il fatto che il limite di 50 dB è tutt’altro che un limite di comfort.